Il convegno Liturgico Internazionale che si tiene anche quest’anno (2016) presso il Monastero di Bose tratterà il tema dell’esterno della Chiesa. Tra gli argomenti trattati troviamo chiaramente anche quello del portale, fulcro dell’intera facciata vuoi per la sua valenza simbolica, vuoi per il valore artistico che spesso vi si concentra.

Il portale di ingresso può essere una vetrata artistica ovviamente, senza perdere questo suo importante valore, cioè il valore Cristologico: il portale ci ricorda infatti le parole di Gesù “Io sono la Porta del gregge”. Il portale quindi dovrebbe, ma non è sempre così esplicito, ricordarci che per essere salvi dobbiamo passare attraverso Cristo come per entrare in chiesa dobbiamo attraversare il Portale. A vole vediamo raffigurato il buon Pastore, ma altre possiamo trovarvi un’annunciazione cioè il momento in cui grazie al sì di Maria Dio si fa Uomo, inizio della Salvezza.

Il portale di una chiesa è elemento di separazione importantissimo tra lo spazio laico e lo spazio sacro, attraversando il quale dobbiamo lasciare fuori tutto ciò che è profano, tutto ciò che è terreno. Come abbiamo già avuto modo di vedere la vetrata artistica è un filtro che riesce a tenere separati questi ambienti pur mantenendoli in relazione ma a differenza delle vetrate artistiche attraverso le quali il Creato osserva dall’esterno, spettatore partecipe, attraverso il portale diventa parte di un rito, di una particolare liturgia, quella dell’ingresso  e dell’uscita dal luogo sacro. Quando entriamo in chiesa ripercorriamo il nostro entrare nella comunità, rievochiamo il battesimo intingendo la mano nell’acquasantiera e facendo il segno della croce, ripetiamo il nostro morire nella morte di Cristo e risorgere a nuova vita nella Resurrezione ma anche in questo piccolo gesto, illuminati dalla luce che entra dal portale di ingresso dobbiamo ricordarci del mondo, dobbiamo ricordarci che tutto ciò che avviene all’interno di questo luogo condizionerà tutta la nostra vita, che non siamo lì egoisticamente per noi stessi ma per gli altri: il portale ci ricorda che la Salvezza è dell’intera umanità e non solo di chi attraversa quella porta, che la luce non solo entrare santificandosi ma può anche uscire dal luogo sacro santificando il mondo.

Un portale di vetro però è sicuramente inusuale e quasi mai realizzato, vuoi per questioni di sicurezza, vuoi per tradizione. Il portale di ingresso viene solitamente realizzato in bronzo oppure in legno con formelle in bronzo, o solo in legno. (Progetto Arte Poli ha sperimentato molte tecniche e combinazioni artistiche e realizzato anche portali in acciaio lavorato a mano, in acciaio e vetro, in ferro battuto oltre che ovviamente in vetro, vetro e bronzo, legno, vetro e legno… tutto rigorosamente realizzato nell’atelier veronese). Nel realizzare un portale artistico in vetro però si può mettere in evidenza un altro importante parallelismo: come la luce che passa attraverso il portale chiuso cambia colorandosi e vibrando, così cambia anche il fedele che passa attraverso il portale aperto, cioè attraverso Cristo accogliente, cosa che difficilmente possiamo pensare osservando un pesante portale in bronzo.

Un vantaggio della vetrata artistica è sicuramente anche la versatilità, la possibilità di realizzare disegni articolati, l’interazione tra il portale e la bussola, e infine, ma non meno importante anche la possibilità di un minor costo rispetto al portale in bronzo.

Insomma il portale, già pregno di significato, può avere ancor più valore, essere veramente un elemento attraverso il quale celebrare un aspetto molte volte trascurato.

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