La produzione del Vetro Soffiato

Si fa presto a dire Vetro Soffiato a Bocca, e ancor prima a dire semplicemente Vetro Soffiato. Ma cosa si nasconde dietro questa definizione? Quando parliamo di vetro artigianale e di altissima qualità pensiamo subito al Vetro di Murano ma le due cose ovviamente non coincidono: sebbene in antichità il vetro di Murano era anche vetro soffiato a bocca, oggigiorno la produzione di vetro soffiato si è ridotta notevolmente in favore di lavorazioni più semplici, legate all’oggettistica e alla produzione di opere che verranno vendute direttamente ai turisti di Venezia (bicchieri vasi e oggetti facilmente trasportabili). Non mancano ovviamente i grandi artisti del vetro di Murano (ricordiamo un Livio Seguso attualmente in mostra proprio al museo del vetro di Murano, mostra che durerà fino al 30 giugno di quest’anno) che utilizzano il vetro in grandi masse e che riescono ad attrarre con le loro opere anche clienti internazionali, ma difficilmente realizzano vetrate artistiche o opere con lastre, cilindri o altre forme di vetro soffiato a bocca.

Abbiamo visto come molti dei maestri muranesi fuggirono dal controllo della Serenissima andando a nord e portando la loro esperienza e maestria nella regione della Boemia, attualmente regione della Repubblica Ceca. Da qui la cultura del vetro si estese anche ai territori di confine, sia in Germania che in Polonia. Ed è proprio in Germania che ancora oggi esiste la più grande azienda produttrice di vetro soffiato a bocca in lastre, la Glashutte Lamberts. Qui (e probabilmente solo qui poichè Lamberts è forse l’ultima grande realtà artigianale di questo settore e con questa qualità) nasce il vetro soffiato a bocca più autentico e inimitabile, in centinaia di diverse tipologie e colorazioni.

La produzione del vetro soffiato inizia con la scelta delle polveri iniziali, una ricetta millenaria di silicio e ossidi metallici che, portata oltre i mille gradi, fonderà e darà origine alla massa vetrosa, una sorta di liquido incandescente e altamente viscoso attaccato a lunghe canne di ferro. Questa massa viene mantenuta incandescente anche durante la soffiatura e le diverse fasi di lavorazione poichè il suo raffreddamento ne comporterebbe l’indurimento, passando dallo stato liquido a solido vetroso.

Nel caso in cui si debba realizzare un vetro soffiato a bocca placcato, la massa vetrosa incandescente viene messa in contatto con una diversa miscela di polvere di silicio e ossidi metallici: un sottile strato di polvere avvolgerà il liquido viscoso per poi immediatamente fondere costituendo quello che sarà il sottile strato di vetro colorato esterno. Questo sistema può essere ripetuto più volte e in modo piu o meno omogeneo per ottenere colorazioni e sfumature molto particolari.

Mentre il materiale è liquido, attraverso la canna metallica l’artigiano soffia al suo interno creando una bolla di vetro, una volta raggiunta la dimensione necessaria la bolla viene allungata e aperta dal lato opposto a quello di soffiatura creando un cilindro aperto da una parte e che converge sull’asta metallica dall’altra. Con un apposito strumento il cilindro viene sostenuto lungo il lato aperto, parzialmente raffreddato, per poter poi tagliare il vetro in eccesso e rimuovere la canna di soffiatura. Si ottiene cosi un cilindro privo di basi che viene raffreddato. Il cilindro ha tutte le caratteristiche che poi saranno della lastra di vetro: colore, trasparenza, durezza etc ma ovviamente non la forma per ottenere la quale mancano due ulteriori passaggi.

Il primo è il taglio del cilindro lungo la sua altezza in un punto della superficie, da base a base. Il secondo è il ritorno del vetro nel forno a muffola dove, a temperature più basse delle precedenti, il vetro rammolisce e il cilindro si apre divenendo il foglio di vetro soffiato a bocca che ben conosciamo.

Il vetro soffiato ovviamente non è solo colorato, anche se quest’ultimo è senza dubbio molto più affascinante. anche il vetro soffiato bianco (e cioè il vetro soffiato trasparente incolore) viene prodotto nello stesso modo e utilizzato spsso per il restauro delle vetrate antiche o per soluzioni artistiche particolari.

Progetto Arte Poli ha nel suo atelier artistico la più grande quantità di lastre vetro soffiato Lamberts, tanto da essere seconda con ogni probabilità solo alla stessa casa produttrice. Questo consente l’atelier di poter realizzare vetrate artistiche di incredibile bellezza, opere di una realtà complessa che, proprio grazie a questo, riesce a dipingere con il vetro (e non sul vetro): artisti che vedono nel vetro la materia prima necessaria a dare forma alle idee.

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