La vetrata artistica: colore per l’architettura

CASARILE01Può sembrare scontato che la vetrata artistica sia colorata, ma ovviamente non è così. Specialmente al giorno d’oggi quando numerosi architetti decidono di mantenere le vetrate degli edifici che progettano completamente bianche, trasparenti o opache.

Il colore nelle vetrate artistiche fa parte del nostro immaginario e una vetrata non colorata non ci sembra possibile definirla artistica. Abbiamo visto però che ci sono molti casi in cui una vetrata artistica può essere bianca e decorata mediante incisione, oppure mediante particolari tagli e collage: disegno e colore non sono intrinsecamente legati e indissolubili.

Se il trend dell’architettura contemporanea è quello del minimalismo e dell’assenza di colore, se il bianco può essere il “colore” che assieme all’oro rimanda alla divinità, luce pura e non declinata, sappiamo anche che il colore, e quindi la luce scomposta nei suoi elementi, riesce ad assumere diversi ed importanti significati. I colori accendono differenti stati d’animo, trasmettono un messaggio specifico.

Per questo motivo è importante capire che quel bianco è l’insieme dei colori che compongono una vetrata nello stesso modo in cui lo compresero gli artisti del puntinismo e del divisionismo. Che la luce bianca del mondo esterno, oppure la luce artificiale, può valorizzare ciò che sta all’interno del luogo sacro ma attraversando il vetro trasparente non si carica di significato e non dà quindi un valore aggiunto.

Con questo non voglio ovviamente criticare i grandi (e piccoli) architetti contemporanei ma al tempo stesso è chiara la necessità di una riabilitazione del colore in questo settore, troppo spesso visto come mero elemento decorativo, a volte provvisorio oppure relegato ai dipinti e alle suppellettili, all’arte figurativa.

Le moderne architetture, prive di colore e significato rischiano di essere bei contenitori nei quali collocare altre opere oppure bei luoghi nei quali praticare la liturgia e non essere esse stesse vere opere d’arte ed in particolare nel caso delle chiese opere d’arte sacra, e conseguentemente essere parte attiva nella liturgia.

“Fare luce”non ha solo il significato di illuminare qualcosa, ma anche di fare chiarezza, di esplicare, e solo attraverso il colore dell’arte e dell’arte sacra noi riusciamo a trasmettere un messaggio che dissipi l’oscurità e il dubbio. E’ attraverso le emozioni che trasmette il colore e il disegno che noi riusciamo a far intuire la grandezza dell’infinito.

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