Arte della luce e luce dell’arte

Arte della luce e luce dell’arte nel luogo sacro, l’esperienza Progetto Arte Poli

di Trevisanello Michele

per il Secondo Convegno Nazionale “Architettura e Liturgia – Il Luogo di culto cristiano contemporaneo”

Premessa

L’intervento si pone l’obiettivo di presentare l’approccio dell’Artista Albano Poli e del suo atelier Progetto Arte Poli nella realizzazione delle vetrate artistiche, e più in generale di opere d’arte sacra, sviluppando una vera e propria “filosofia della luce”, Mission che guida tutte le realizzazioni dell’atelier veronese. [*]

Albano Poli e Progetto Arte Poli

Progetto Arte Poli è quello che possiamo definire un atelier, ad oggi il risultato dell’esperienza di oltre 60 anni di attività del Maestro Albano Poli, artista veronese. L’atelier artistico, con sede a Verona, nasce come vetreria per poi evolvere in qualcosa di unico: un laboratorio creativo che annovera artigiani e giovani artisti, formatisi nelle più importanti scuole di settore italiane, che realizzano, sotto la guida e la supervisione del Maestro Poli, non solo vetrate ma anche opere in mosaico, bronzo, marmo e legno. Una realtà unica in Italia che porta avanti contemporaneamente svariate specializzazioni artistiche, non solo in base al diverso materiale utilizzato, ma anche alle diverse tecniche: dalla scultura all’affresco, dal metallo battuto alla fusione a cera persa, dall’intarsio alla scultura manuale. Tutto questo in un percorso di ricerca e sperimentazione continua di nuove tecnologie, sempre nel pieno rispetto delle tecniche tradizionali: le opere che vedremo sono, infatti, il frutto di uno studio e di una progettazione che cercano di portare sempre una qualche innovazione, opere non solo artistiche e uniche ma funzionali e fruibili, progettate su misura rispettando le richieste e portando soluzioni. [*]

Il significato della luce nell’architettura sacra

La luce è il filo conduttore che guida, oggi come in passato, la mente dell’artista e le mani degli artigiani che collaborano con lui: la luce che passa attraverso il vetro soffiato liberandone i colori, la luce che vibra e accarezza le imperfezioni delle tessere musive, la luce che scatena i bagliori del bronzo e valorizza le venature del marmo. [*]

L’arte è il mezzo per dare nuova luce, e quindi nuova vita ai luoghi dove la vita scorre, e, nel caso dei luoghi di culto, per rinnovare la sacralità nello spazio della liturgia. La fedeltà a questo pensiero si traduce spontaneamente in qualità dell’opera e soddisfazione di chi quest’opera la usa e la vive. Solo attraverso la qualità e la soddisfazione, infatti, possiamo apprezzare, con mente libera, l’ambiente così rinnovato: solo così questa luce può raggiungere gli occhi per poi illuminare l’anima. [*]

La luce, carica del suo significato liturgico, non è solo il mezzo che ci consente di frequentare un ambiente, di interagire con l’architettura e con gli altri fedeli, ma è anche oggetto della liturgia stessa, metafora del divino al quale l’uomo naturalmente tende, diversamente coniugata negli elementi dell’ambiente sacro per trasmetterne la complessa e molteplice simbologia: lampada del santissimo, candele votive etc.

La vetrata artistica è uno di questi elementi sinergici, quello che meglio incarna la duplice natura della luce, contemporaneamente messaggio e messaggero: la vetrata artistica non è una semplice opera, come lo può essere una tela o una scultura, la vetrata è un filtro tra ambiente esterno e ambiente sacro, che riesce a rendere sacra la luce stessa e a creare quindi la giusta atmosfera per questo luogo. [*]

Il Maestro, per mezzo del vetro, crea con la luce, scolpita dagli ossidi d’oro che all’interno di questo materiale ne determinano il colore, e modellata dalle imperfezioni uniche create dalla tecnica del soffio a bocca: la luce è la tela sulla quale, con una tavolozza fatta di infinite possibili lastre, diverse per disegno e cromia, l’artista crea qualcosa di unico: un’opera che è cangiante nel tempo, scandito dal giorno e dalle stagioni, un’opera coinvolgente e interattiva, che ci illumina, ci bagna dei suoi colori e, toccandoci, comunica il suo significato. [*]

Se un dipinto può essere interpretato come una finestra su ciò che l’artista vuole farci vedere, riproducendo attraverso la luce riflessa una tridimensionalità esterna, allora la vetrata artistica può essere, invece, un’opera che, grazie alla luce trasmessa, riesce a creare una tridimensionalità interna, che si sovrappone all’ambiente, intima e personale, con una prospettiva che si genera nel tempo anzichè nello spazio.

Per capire pienamente questa “filosofia” della vetrata, dobbiamo comprendere innanzi tutto quale sia la richiesta, cioè qual è il fine della vetrata, quali sono gli obiettivi e come vengono raggiunti. Dal progettista, dal parroco e dalla comunità la richiesta è di realizzare qualcosa di unico, che sappia creare la giusta atmosfera e il giusto raccoglimento, e riesca a comunicare un messaggio sacro ben definito, che entri a far parte della liturgia. Deve essere qualcosa non soltanto di “esteticamente bello”, deve essere Arte: cioè il riflesso di una realtà poliedrica, fatta di storia, di cultura, tradizione, un’immagine che renda percepibile ciò che è invisibile (usando le parole del Santo Papa Giovanni Paolo II nella sua lettera agli artisti), un messaggio che guidi alla comprensione dell’oggetto della Fede. La vetrata artistica deve spesso confrontarsi con l’arte già presente all’interno del luogo sacro, oppure valorizzare una nuova chiesa, sfide che vengono affrontate dal committente, dall’artista e dal liturgista, per realizzare assieme e sinergicamente un’opera che funzioni e che riesca in tutto questo senza essere svincolata o indipendente, ma fortemente legata al luogo e alla comunità. [*]

Vetrate contemporanee in nuove chiese[*]

Le opere che realizziamo sono la risposta a queste richieste, permeata dalla “filosofia della luce”: vetrate artistiche realizzate in perfetta armonia con altri arredi liturgici come nel caso della Chiesa Cristo Risorto presso la Casa di spiritualità di San Fidenzio a Verona, una delle prime realizzate dal Maestro Poli nella sua totalità, ad esclusione, ovviamente, dell’ architettura.

Attraverso queste foto possiamo vedere come le vetrate artistiche non siano semplici immagini che interagiscono con le altre opere per affiancamento o sovrapposizione. [*]

E’ un dialogo in continuo divenire, dove i soggetti, conversando cambiano alla luce di questo dialogo: la colonna del tabernacolo si tinge dei colori della vetrata retrostante che ne definisce anche la forma cilindrica, [*] l’abside con una Resurrezione ad intarsio maestosa nella sua semplice linearità è illuminata da una luce gloriosa che rievoca la presenza del Padre. [*]

Consapevoli di questo stretto rapporto, è ancora più chiara l’importanza di realizzare in una soluzione unica sia le vetrate che i fuochi liturgici, in modo che l’artista, in un confronto continuo con la committenza e le altre figure professionali, non sia chiamato solo a valorizzare l’esistente, ma partendo dall’architettura, a creare opere d’arte attraverso cui avere un’esperienza immersiva della liturgia.

Il rapporto tra il sacro e la luce, del resto lo sappiamo, è un aspetto fondamentale della vita spirituale e religiosa, in particolar modo cristiana. Dal sole al fuoco, dalla luce naturale a quella artificiale, dalla vetrata alla lampada, la luce ha avuto nel corso della storia dell’uomo un ruolo determinante nella percezione del divino. [*]

Quando non è possibile realizzare anche gli arredi, come abbiamo già visto, la vetrata ha il potere di reinterpretare e di dare significato, come nel caso della Chiesa dedicata a San Francesco e Santa Chiara in Mestre, Venezia, dove si nota con maggior chiarezza come la vetrata artistica sia soprattutto un filtro, non solo tra l’ambiente interno e l’ambiente esterno ma anche tra i diversi ambienti del luogo sacro dividendo l’aula principale dalla feriale oppure da un cortile interno. Quest’ultimo diventa fonte di ispirazione per una suggestiva soluzione simbolica che vuole rendere il creato stesso partecipe della liturgia (ispirandosi ovviamente agli insegnamenti dei santi ai quali la chiesa è dedicata). [*]

Degni di nota sono sicuramente anche i portali, veramente unici, che attraverso l’utilizzo dell’acciaio e del vetro, non solo colorano la luce entrante, come possiamo vedere nel caso della porta dedicata dell’Albero della Vita, ma in particolari occasioni consentono alla luce di portare all’esterno, trasmettere e così comunicare la sacralità del luogo, come nella porta dell’ingresso laterale che ha per tematica la Colonna di Fuoco dell’Esodo.

Ad ogni modo, che siano i piccoli spiragli di luce delle prime chiese cristiane, o le immense vetrate delle chiese gotiche, la luce è il mezzo per reinterpretare l’ambiente sacro, per creare l’atmosfera desiderata, per trasmettere senso di raccoglimento, oppure inondare di luce lo spazio, rievocando così una bellezza infinita, lo splendore della Gerusalemme Celeste. [*]

La vetrata artistica assume, quindi, un ruolo importantissimo: modifica la luce, colorandola e dandogli forma, rendendola vibrante ed evidenziando il suo percorso all’interno del luogo sacro: colloca così questo luogo nel tempo ridefinendone in ogni istante lo spazio. Questo, abbiamo notato è molto evidente nella Chiesa del Sacro Cuore Immacolato di Andria, dove l’architettura in abside crea due vere e proprie ali, attraverso un susseguirsi di monofore oblique, delle quali le vetrate del Maestro Poli sembrano il naturale completamento. Grazie alle vetrate artistiche una chiesa, piccola o grande, viene completamente trasformata; gli elementi architettonici interni, se vogliamo, vengono ridefiniti e attraverso l’immersione in questa luce cangiante scoprono una nuova dimensione del dialogo con la luce: luce che, dove vengono a mancare affreschi o altre opere artistiche, diventa protagonista indiscussa e che, sinergicamente a quella artificiale, valorizza gli arredi liturgici nei momenti di preghiera e aiuta la preghiera stessa. [*]

La vetrata artistica dà, in questo caso più che nel semplice gioco di colore, anche un nuovo significato alla luce, raccontando l’episodio dell’Annunciazione – laddove in altri casi troveremo altri episodi biblici o raffigurazioni di Santi, come da tradizione – , cercando di trasmettere un’emozione forte esaltando la grandezza del mistero di fede. [*]

Vetrate contemporanee in chiese moderne

Nelle chiese dove le vetrate artistiche sono state realizzate molti anni dopo la costruzione, la vetrata riesce, anche in questi casi, a valorizzare il luogo sacro, a renderlo funzionale alla liturgia e al raccoglimento. [*] E’ il caso della chiesa di San Biagio a Casarile di Milano:

Il responsabile di questo luogo sacro si è affidato all’artista e all’atelier per realizzare opere d’arte sacra che vivono grazie alla luce e, in questo esempio, possiamo vedere come possa essere la luce artificiale, in un contesto serale o notturno, a rendere le opere apprezzabili anche dall’esterno, estendendo e ampliando lo spazio della liturgia. [*]

Inoltre, grazie alla vetrata artistica la luce del sole forte e abbagliante è filtrata come attraverso le foglie degli alberi, filtrata attraverso i colori del creato, rendendo questa luce piacevole ed apprezzabile, metafora della luce Divina che non è possibile guardare direttamente ma che riusciamo a cogliere proprio osservando la vita e il mondo che ci circonda. [*]

A differenza di queste, in altri casi, le vetrate possono essere anche istoriazioni articolate, dallo stile classico, facilmente comprensibili, a volte didattiche, oppure possono essere astratte e capaci di ispirare un sentimento, anche o soltanto, grazie alla spiegazione di un esperto di arte e liturgia, riuscendo comunque con la loro forza espressiva, i colori e le forme, ad arrivare al cuore di chi le osserva. [*]

Un altro bellissimo esempio è la chiesa Cuore Immacolato di Avellino dove la particolare architettura ha consentito all’artista di sviluppare in modo astratto simbolico nel registro superiore le Litanie Mariane, nel registro inferiore il Cantico delle Creature. Le vetrate si sviluppano srotolandosi come due pergamene: due preghiere che cantano con la voce della luce e che con il loro significato avvolgono e illuminano ogni cosa. [*]

La vetrata artistica contemporanea nelle chiese antiche

La vetrata artistica contemporanea nel caso di realizzazioni per chiese antiche diviene opera d’arte a se stante, che non deve creare falso storico, ma che al tempo stesso si deve confrontare con la storia, deve essere un’aggiunta preziosa, segno della continuità della funzione liturgica del luogo nel tempo: proponiamo tre casi importanti realizzati dal nostro atelier, [*] come la Vetrata presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura, a Roma, progetto che ha vinto il Faith and Form Award nel 2011 per il grande rispetto verso le superfici storiche e la realizzazione di una vetrata in continuo dialogo con l’arte preesistente, realizzata per risolvere un problema pratico di flusso e percorso dei visitatori.[*]

Un secondo esempio degno di nota sono le vetrate realizzate dal Maestro Poli in tre diverse fasi presso il Monastero di Santa Chiara a Napoli: un progetto che ha accompagnato l’artista veronese durante tutta la sua carriera, e che ha visto il suo completamento nel 2013 in occasione dei cinquant’anni dalla prima installazione. [*]

Infine, ultima ma non per importanza, la Basilica di san Zeno a Verona, dove il Maestro Poli ha realizzato le nuove vetrate artistiche di abside e la vetrata laterale di presbiterio finalizzata alla valorizzazione della pala del Mantegna recentemente restaurata.

La realizzazione di tutte queste opere ha seguito un iter complesso, di confronto continuo con le soprintendenze competenti, la committenza e la comunità, realizzando numerosi progetti e in alcuni casi, come per le vetrate della Basilica di San Zeno, anche mostre espositive delle diverse soluzioni, prima di arrivare alla scelta e approvazione finale. [*]

[Concludo ringraziandovi per l’attenzione, invitandovi a visitare il nostro atelier veronese per capire meglio come nascono queste opere.]