Il Piombo: il sapore antico della vetrata

Trieste Tempio Israelitico

Particolare di vetrata a rulli legata a Piombo

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Come abbiamo già visto nell’articolo dedicato alla legatura, il piombo è stato il primo materiale utilizzato nella realizzazione delle vetrate artistiche per tenere unite le diverse tessere di vetro. il vantaggio di una vetrata a piombo rispetto la più moderna vetrata Tiffany, è sicuramente l’estetica dal sapore antico e tradizionale ma anche una tenuta alle piogge meteoriche anche in assenza di un controvetro esterno, grazie alla stuccatura tra vetro e piombo.

Solitamente, oggigiorno, la vetrata artistica legata a piombo è una vetrata geometrica, costituita da linee dritte o curve semplici e regolari come per le vetrate a rulli. La motivazione va rinvenuta nella difficoltà di modellare il piombo, che, se prima dell’avvento della tecnica Tiffany (copper foiled technique) era superata dalla grandissima abilità artigianale dei vetratisti medievali e dall’utilizzo di profilati di diverso spessore, oggi sarebbe una lavorazione economicamente svantaggiosa.

La legatura a piombo fatta su vetrate con pannelli di grandi dimensioni necessita di un supporto aggiuntivo che impedisca al vetro di “spanciare” cioè formare delle frecce di imbarcamento che poi causano la frattura o la fuoriuscita e il distacco delle tessere vitree. Per questo motivo ad intervalli regolari vengono collocati dei tondini di metallo che solitamente vengono modellati per sovrapporsi alle linee dei piombi; questi tondini metallici vengono fissati al telaio che perimetralmente sostiene il pannello e ad essi viene fissato il pannello stesso grazie a dei fili di rame saldati sul piombo corrispondente, chiamati in gergo “rametti” (fili di rame).

La vetrata artistica così realizzata è pronta a resistere anche all’esterno ma è sicuramente conveniente posizionare una rete di protezione (che proteggerà la vetrata da grandine o atti vandalici) oppure un controvetro esterno (temperato o stratificato a seconda dello spazio disponibile). Una particolarità che vi segnalo è l’applicazione del controvetro solo internamente in alcune chiese del nord italia, forse per proteggere le vetrate dai fumi cerosi delle candele votive, laddove esternamente il dilavamento era garantito proprio dalle piogge meteoriche e il degrado era limitato dalla bassa quantità di particellato nell’atmosfera. Un controvetro interno inoltre risulta meno visibile (poichè internamente vi sono meno riflessi) e lascia apprezzare esternamente la tramatura a piombo che dialoga molto bene con le architetture medievali senza disturbare l’estetica della faciata (nuove tecnologie antiriflesso hanno ovviato questo problema, vedremo in seguito).

Le vetrate a piombo sono spesso realizzate per finestre o porte in dimore storiche o dallo stile classico, per le quali consiglio l’utilizzo dei rulli.

Certamente il costo di una vetrata legata a piombo, a parità di disegno, potrebbe essere più elevato rispetto alla legatura Tiffany, ma considerando quanto detto, potrebbe veramente valerne la pena.

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2 risposte a “Il Piombo: il sapore antico della vetrata

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