Dialoghi: Vetrata Artistica e Bronzo (p.1)

CERNATELEPACE04In procinto di scrivere questo nuovo articolo della rubrica “Dialoghi” non posso non pensare di aver già trattato il rapporto tra la vetrata artistica ed un metallo, l’acciaio (che potrete trovare negli archivi di questo sito). Quali sono dunque le differenze e perché c’è un dialogo diverso tra vetro e bronzo? Innanzitutto dobbiamo parlare di questo splendido materiale.

Il Bronzo è una lega di Rame nel quale viene aggiunta una percentuale variabile di Stagno (solitamente 8-9% ma si arriva anche al 30% nel bronzo industriale). Possono essere presenti anche altri metalli (come il fosforo, il piombo o lo zinco) in percentuali minori. Questa lega ha il vantaggio, rispetto al rame, di avere una più alta resistenza alla corrosione e migliori caratteristiche meccaniche.

Il bronzo può essere modellato plasticamente come altri metalli ma la tecnica più utilizzata è quella della “fusione a cera persa”, vediamo a seguire in cosa consiste:

  • Creazione di un modello 1:1 in plastilina
  • Creazione del negativo in silicone con supporto in gesso oppure direttamente in gesso (solitamente per opere uniche che non si ha intenzione di riprodurre)
  • Riempimento del negativo con un sottile strato di cera, poi supportato da materiale refrattario*
  • Rimozione del calco siliconico portando alla luce il positivo in cera
  • Finitura dei dettagli
  • Copertura del positivo con materiale refrattario

*in queste fasi inseriremo nel materiale refrattario delle sottili canne di bambù che collegano la cera all’esterno e consentiranno l’immissione del bronzo

  • Interramento del blocco così realizzato (a compensazione delle forze che dall’interno applicherà il bronzo in fase di raffreddamento, impedendo la rottura del materiale refrattario)
  • I lingotti di bronzo vengono fusi, portandoli ad altissime temperature
  • Il Bronzo fuso viene colato all’interno del blocco grazie alle canne di bambù (alcune di queste serviranno invece per far uscire il bronzo in eccesso)
  • il bronzo fuso distrugge e prende il posto della cera (e delle canne di bambù)
  • Una volta raffreddato il blocco viene estratto e il bronzo viene liberato dal materiale refrattario e ripulito
  • La superficie del bronzo viene cesellata per rimuovere le imperfezioni
  • Infine si procede con la patinatura artistica- protettiva

Il risultato finale è una scultura o un bassorilievo in bronzo e la patinatura artistica finale è l’aspetto più importante da considerare perchè non solo protegge ma definisce anche il colore, le sfumature, l’artisticità stessa dell’opera. La patinatura è una trasformazione chimica della superficie che crea uno strato di ossidi del colore desiderato (a seconda delle sostanze chimiche utilizzate). Anche in questo caso ogni fonderia è molto gelosa delle proprie “ricette” e le migliori si distinguono proprio per la cura di realizzazione e la qualità della patina. La patinatura non deve essere piatta, deve essere sfumata e valorizzare il modellato, metterlo in risalto e non appiattirlo, serve per accordare l’opera con il suo contesto oppure caricarla di significato: una patina chiara è in grado di alleggerire e rendere quasi eterea l’opera bronzea laddove una patina scura può accentuarne la gravità.

Vedremo nella seconda parte come tutto questo si può accostare nella realizzazione di importanti portali, alla bellezza delle vetrate artistiche, intanto però potrete vedere nel sito di Progetto Arte Poli alcune bellissime sculture e bassorilievi realizzati dal Maestro Poli.

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