Il Vetratista: tra il vetraio, l’artigiano e l’artista.

fotoIl vetratista, questo sconosciuto. Conosciamo il Vetraio, quello di Murano, che con la sua abilità riesce a miscelare sapientemente le polveri di ossidi di silicio e di diversi metalli per ottenere la massa di vetro colorato da soffiare; il vetraio che a pieni polmoni e facendo moltissima attenzione a non respirare l’aria che una volta soffiata diviene incandescente, modella questa massa e la trasforma in vasi, sculture o lastre di vetro colorate.

Quando ci parlano di “artigiano” di certo non pensiamo a qualcuno che lavora il vetro. Piuttosto a chi lavora il legno, o materiali più comuni, chi fa tutte quelle lavorazioni per le quali serve una grande abilità ed esperienza ma che non producono qualcosa che possiamo definire arte.

E quando parliamo di arte pensiamo alla scultura, il marmo, o alla pittura e ai quadri. Pensiamo all’arte contemporanea, ma difficilmente immaginiamo un’opera artistica che fatta con la tecnica della vetrata.

Chi è dunque il Vetratista? Forse una figura chè un po’ tutto questo, che conosce il vetro e non ne ha paura, consapevole della sua forza e della sua fragilità, una persona con una vasta cultura riguardo tutte le differenti tipologie di vetro utilizzabile per la realizzazione di una vetrata e le differenti tecniche di decorazione e legatura. Il vetratista è un po’ vetraio quanto modella il vetro all’interno dei forni a muffola per curvare le lastre di vetro soffiato o per realizzare vetrofusioni.

E’ artista quando disegna la vetrata artistica, quando sceglie la giusta lastra di vetro con una particolare sfumatura per ottenere l’effetto desiderato ed individua su di essa la posizione della tessera vitrea da tagliare. E’ artista quando dipinge con la grisaglia la decorazione o il disegno che poi , sempre con il forno a muffola, diviene tenace e irreversibile, un tutt’uno con la superficie della tessera vitrea.

Il vetratista è artigiano quando trasforma il disegno nelle dime di cartone che poi diverranno tessere; quando lega tra loro queste tessere scegliendo la tecnica più opportuna e con altissima abilità e maestria: posizionando i trafilati di piombo con l’ausilio dei tradizionali chiodi da maniscalco oppure scorrendo con la lega di stagno sui binari di rame della legatura a tiffany secondo le tecniche della tradizione.

Ma il vetratista è anche sempre attento alle nuove tecnologie e alle tecniche innovative che lo rendono una figura sempre contemporanea, nuove tecniche di legatura come quella con resine siliconiche, utilizza grisaglie realizzate sempre in base alle normative vigenti e non tossiche, si informa riguardo i vetri float più innovativi e tecnologici per dare alle proprie lavorazioni caratteristiche tecniche d’avanguardia mantenendo l’estetica tipica e caratteristica della vetrata artistica.

Il vetratista di Progetto Arte Poli, il Maestro Albano Poli, è supervisore e guida che suddivide nelle diverse figure altamente specializzate tutti questi aspetti della realizzazione di una vetrata artistica, collaboratori usciti dalle scuole di settore o con esperienza pluridecennale ognuno dei quali ha in se la sensibilità dell’artista, la passione dell’artigiano e la cultura e conoscenza del vetraio.

Nella formazione nella condivisione il vetratista trova la via attraverso la quale creare una realtà unica, un grande atelier dove si respira la “filosofia della vetrata artistica”, quasi un modo vivere, non solo il lavoro ma anche la quotidianità: il continuo operare per costruire qualcosa di luminoso, di colorato e bellissimo, costruire qualcosa assieme mettendo ognuno la propria competenza, e costruire qualcosa che per sua natura è la metafora stessa di questa unione e collaborazione.

Solo così la figura del vetratista da oltre un millennio continua a vivere e ad essere tramandata, di generazione in generazione, tenendo in vita anche tutte quelle lavorazioni artigianali che ruotano attorno ad essa, dal soffiatore di vetro al trafilatore di piombo; una figura che accompagnerà sempre il lavoro e la vita dell’uomo, immortale come la luce, l’arte, il vetro.

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